Secondo ricorso contro lo scalo. Sarà il presidente del Tribunale fallimentare a decidere sul futuro della societÃ
SALERNO — Prima la Procura di Salerno. Poi l'AirSal spa. E i ricorsi fallimentari presentati a carico della società Aeroporto di Salerno spa diventano due. Con la scalo aeroportuale che finisce sotto un'inchiesta incrociata del pubblico ministero del Tribunale di Salerno, Vincenzo Senatore, e del tribunale fallimentare di via Papio. L'una collegata all'altra. Perché, se da un lato la procura salernitana ha chiesto il fallimento della società di gestione per «insolvenza irreversibile », dall'altro il ricorso presentato dall'ex società di gestione, fallita con sentenza numero 33 del 19 luglio 2007, attribuisce all'attuale spa «le responsabilità » del proprio fallimento. Attirando di nuovo l'attenzione della magistratura penale che non solo ipotizza, a carico della società aeroportuale, il reato di «abuso di posizione dominante ai danni dell'AirSal», ma cerca di far luce sui rapporti commerciali tra le due spa.
Avvalendosi del ricorso presentato dall'avvocato della curatela del fallimento dell'AirSal, Luigi Amendola - e notificato l'altrieri alla società di gestione che chiede di estendere il fallimento della vecchia società alla nuova, perché tra le due spa sarebbero intercorsi rapporti di lavoro senza mai bandire una gara pubblica e senza stipulare alcuna convenzione. Rapporti «di fatto» tali da far ritenere, sia alla Procura che al difensore della curatela fallimentare, che sia stata la stessa AirSal a contribuire al completamento infrastrutturale dello scalo salernitano. La vecchia società avrebbe dovuto gestire i servizi di assistenza a terra (cosiddetti halding), installando una serie di attrezzature utili al decollo dell'aeroporto. Il cui acquisto le avrebbe fatto contrarre debiti per due milioni di euro. L'AirSal avrebbe stipulato contratti con l'Alpitour spa per 185mila euro e con l'Air Support srl (società di consulenza) per oltre 15mila euro. Chiese un mutuo di oltre 47mila euro per affittare attrezzature di arredamento della stazione aeroportuale e avrebbe noleggiato da una società britannica due aeromobili per 800mila euro. Il prossimo 23 marzo sarà il presidente facente funzioni del Tribunale fallimentare, Giorgio Jachia, a decidere sul futuro della società aeroportuale. Poi, spetterà alla Procura.
Angela Cappetta
19 febbraio 2009
Ragà qualcuno ne sa qualcosa? Info attendibile? Marò, piovono richieste di fallimento????
La notizia qui: http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 9330.shtml