Camera di Commercio, niente contributi
per il Giffoni Film Festival: c'è la crisi
Tagli drastici nel bilancio di previsione 2012. L'ente non parteciperà nemmeno alla Borsa del Turismo a Milano
SALERNO — L'austerity imposta dalla crisi economica fa avvertire le sue prime conseguenze anche nelle scelte della Camera di Commercio: ad annunciare una serie di consistenti tagli alle spese dell'ente è stato ieri mattina il presidente Guido Arzano, a margine della presentazione del rapporto sullo stato del settore manifatturiero.
Parlando dell'imminente approvazione del bilancio di previsione per il 2012 dell'ente camerale Arzano ha annunciato un drastico ridimensionamento delle spese per la Camera di Commercio, ad iniziare dai contributi che l'ente eroga a sostegno di grandi eventi e manifestazioni promozionali. «Vittima eccellente» di queste draconiane misure sarà, stando a quanto annunciato da Arzano, il Giffoni Film Festival, cui la Camera di Commercio potrebbe revocare ogni contributo. Ma non sarà solo il festival cinematografico per ragazzi a risentire della contrazione della spesa dell'ente camerale: Per avere un quadro completo dei tagli bisognerà attendere domani, giorno in cui è prevista l'approvazione del bilancio di previsione per il 2012 della Camera di Commercio.
Di certo, intanto, c'è già la decisione dell'ente camerale di non partecipare alla Borsa internazionale del Turismo che si svolgerà a Milano dal 16 al 19 febbraio prossimi, scelta frutto anch'essa della politica di contenimento della spesa che, tuttavia, non ha mancato di provocare qualche mugugno tra le imprese del settore. Quanto al contenuto del rapporto sul comparto manifatturiero nel Salernitano molte le conferme e ben poche le sorprese. La provincia di Salerno è la seconda economia della Regione in termini di valore aggiunto complessivo e si caratterizza per una forte vocazione agricola: l'incidenza del valore aggiunto dell'agricoltura sul totale è pari al 4,1%, più del doppio rispetto al dato nazionale. Inoltre, grande importanza ricoprono le costruzioni: se in Italia le costruzioni incidono per il 25% del valore aggiunto dell'industria, nella provincia questa percentuale sale al 38%. In termini assoluti, comunque, i macrosettori che generano maggiore ricchezza per il territorio sono i servizi (78,6% del totale) e l'industria manifatturiera (10,7%). Confermato, poi, il rafforzamento del terziario a discapito degli altri settori produttivi ed il prevalere della piccola impresa all'interno del sistema produttivo salernitano. Al termine della presentazione del rapporto inevitabile un intervento del presidente della Camera di Commercio sulla crisi del pastificio Amato: «La risoluzione della vertenza -dice Arzano - ci riempie di speranze e di un pò di soddisfazione. Spero che presto si possa raggiungere un altro importante traguardo, e cioè il totale recupero dell'intera forza lavoro, in modo da salvare il marchio Amato, che, per decenni, è stato il marchio che ha rappresentato Salerno nel mondo».