[TOPIC UFFICIALE] TvOggi Salerno

[asessa]

AEROPORTO COSTA D'AMALFI: ... E IL TEMPO PASSA
Mentre il medico studia l'ammalato, già a corto di rifornimenti, rischia seriamente di morire. L'ammalato in questione è l'aeroporto di Pontecagnano, l'ormai famelico Costa d'Amalfi, le cui sorte sono sempre più legate ad un filo e, sopratutto, alla buona volontà, intesa come finanziamenti, della Camera di Commercio, ormai la sola a credere fermamente nello svilupo dello scalo. Sono due i fronti caldissimi che interessano il Costa, da una parte l'ormai imminente consiglio d'amministrazione che dovrà provvedere alla ricapitalizzazione della società. Già noti anche i nuovi orizzonti con la Camera di Commercio che aumenterà in maniera esponenziale il suo paccheto azionario visto e considerato che sarà l'unica a mantener fede all'impegno economico cosa che, ad esempio, non farà la Provincia che, di contro, vedrà diminuire le sue quote. Già budgetizzato un investimento di un milione e 200mila. Fronteggiata questa emergenza bisognerà, un momento dopo, immaginare il futuro dello scalo che, com'è noto, ha chiuso in anticipo il contratto con la Sky Bridge ed al momentop è totalmente sprovvisto di voli di linea; al momento il costa è utilizzato solo da privati e charter! E qui balla la seconda questione, quella che riguarda il bando di privatizzazione già emesso dal Consorzio di gestione ed impugnato dalla Gesac, la società di gestione dell'aeroporto di Capodichino che, risvegliatasi da un lungo e voluto sonno, ha imupugnato il provvedimento tirando fuori dal cassetto un vecchio accordo siglato nel lontano 2003 durante l'epoea Bassolino e che attribuirebbe alla stessa Gesac la titolarità della gestione dello scalo. Sulla vicenda si annuncia battaglia con la decisione finale che spetta al TAR del Lazio che per dirimere i nodi dell'intriocatissima matassa dovrebbe nominare un commissario ad acta. Ed intanto il tempo passa.

redazione

[asessa]

AEROPORTO DI SALERNO, IL BANDO NON SI FERMA

A Pontecagnano si dicono tranquilli: la contesa con Gesac non rischia di far arenare lo sviluppo dell’aeroporto di Salerno. Napoli, dopo aver snobbato per anni la pista picentina e svanita la possibilità di avere a breve realizzato l’aeroporto di Grazzanise per gli alti costi, ha messo gli occhi su Pontecagnano sbandierando un accordo del 2001 tra ministero e regione e tenuto fino ad oggi nel cassetto. Un documento che però, ad una prima analisi sommaria, non obbliga alla realizzazione di un gestore unico del trasporto aereo in Campania ma enuncia solo il classico principio “se ne ravvisa l’esigenza” e comunque non indica espressamente la Gesac come capofila perché all’epoca la società partenopea non era neanche gestore totale di Capodichino. Dunque, se pure per assurdo dovesse passare il principio del 2001 potrebbe anche essere un soggetto terzo, o più assurdo ancora anche la stessa società di Salerno, a poter gestire il trasporto aereo in Campania. Tutto questo senza contare che andrebbe in netto contrasto con il rilascio delle rispettive concessioni dell’Enac e soprattutto con le norme europee antitrust sulla libera concorrenza. Fantasie a parte, l’unica realtà certa è che c’è un bando che entro la fine del mese di novembre dovrà avere la ratifica del ministero dei trasporti come prevede la legge nonostante la richiesta di ulteriori chiarimenti. In tutta Italia sono ben sette le gestioni di aeroporto per le quali sono stati chieste delle integrazioni da parte del ministero competente. Dunque, nessun mistero ma normale burocrazia all’italiana e soprattutto nessun incontro tra le parti per mediazioni che non hanno motivo di esistere. L’obiettivo vero di Gesac è senza dubbio mettere le mani su Pontecagnano che rischia invece, in caso di arrivo di un nuovo gestore, di diventare un’agguerrita concorrenza per l’ingolfato Capodichino. Comunque la si vuole vedere la questione evidenzia un interesse non da poco per l’aeroporto di Salerno però rischia di essere strozzato da interessi che poco hanno a che vedere con quelli del territorio. Un ruolo fondamentale lo giocherà la Camera di Commercio di Salerno, socio di maggioranza dello scalo, che sta studiando la più conveniente exit strategy dalla situazione di apparente empasse.

[asessa]

AEROPORTO, NON SI SEGUE LA STESSA PISTA
In attesa della scadenza del bando con il quale il 7 dicembre si conoscerà la disponibilità di partner pubblici ad optare le quote della società di gestione dell’aeroporto per subentrare ai soci pubblici che non hanno più interesse a farne parte, il futuro dello scalo salernitano attende anche risposte da Roma sull’altro percorso, quello relativo al bando per la privatizzazione dello scalo attraverso la cessione del 65% delle quote. Lo sforzo e l’impegno profuso dal presidente della Camera di Commercio, Guido Arzano, che ha preferito in queste ultime settimane lavorare in silenzio e soprattutto senza personalismi, sta dando i suoi buoni frutti. In maniera silente , ma costruttiva la delegazione di parlamentari salernitani che ha raccolto il grido di aiuto del vertice dell’ente camerale sta facendo le debiti pressioni pressoi l Ministero per ottenere risposte in merito al quesito sul bando emanato dall’aeroporto. Fedele al decreto ministeriale 521 del 1997 che prevede solo ed esclusivamente la gara pubblica , il numero uno dell’ente camerale ha chiesto a deputati e senatori locali di “presentare un’interpellanza al ministro Passera affinché vengano date risposte chiare sull’argomento”. In ballo c’è la questione Gesac, che si occupa degli scali di Napoli-Capodichino e Grazzanise e che sostiene che la titolarità della gestione è sua in virtù di una legge dello Stato che favorisce la presenza di un unico interlocutore a livello locale. Non è cosi per la società di gestione e la camera di commercio, ma a sorpresa e a destabilizzare un percorso che sembrava unitaria e preciso, arriva l’indiscrezione, pubblicata dal quotidiano Il Mattino, relativa ad un incontro segreto che avrebbe visto protagonista il presidente della società consortile Antonio Fasolino e il vertice della Gesac, Gamberale. E così mentre da un lato di lavora in maniera pubblica per un bando ufficiale dall’altro si sarebbe già chiuso l’accordo per un affidare attraverso una newco la gestione dello scalo ad un unico interlocutore. Il risultato è tanta confusione che non fa bene allo scalo, con un pizzico di amarezza, qualche perplessità, dubbi di campagne eletotrali ed un’unica certezza: per uscire da questa empasse occorrerebbe spingere tutti nella stessa direzione.

[asessa]

AEROPORTO DI SALERNO: LA REGIONE AI COMANDI?
Sull’aeroporto si concentra ora l’interesse diretto della Regione Campania. Il governatore Caldoro, dopo un incontro con il ministro Passera, starebbe per dipanare la questione dello scalo picentino che vede le mire della Gesac contrastare con la voglia del consorzio proprietario dell’aeroporto di Pontecagnano di camminare da solo. Per mettere tutti d’accordo palazzo S. Lucia avrebbe deciso di rispondere alla manifestazione d’interesse per l’acquisizione per cominciare del 32% delle azioni della società consortile che restano disponibili dopo il mancato aumento di capitale di più di un socio, a cominciare dall’ente Provincia di Salerno. L’intento di Caldoro è quello di diventare garante di un accordo successivo per la creazione di una società che diventerebbe gestore unico degli aeroporti campani. Una sorta di compromesso alle mire della Gesac che vorrebbe mettere le mani sul “Salerno Costa d’Amalfi” in base ad un "vantato" accordo del 2001 (di cui si è persa traccia...) che però andrebbe contro le più elementari regole di libera concorrenza. E’ chiaro che l’atteggiamento di pressione della società partenopea che fa capo a Gamberale è diretto ad alzare la posta su Pontecagnano ma soprattutto per evitare di trovarsi un aeroporto concorrente a pochi chilometri. Va ricordato che il “Salerno Costa d’Amalfi” ha due peculiarità rispetto a Napoli: sviluppo del traffico cargo e soprattutto l’autorizzazione al volo notturno che Capodichino non ha. Passera e Caldoro, in questa maniera, eviterebbero non solo l’empasse della crescita dello scalo picentino ma garantirebbero anche dei benefici a Capodichino. Due i fatti nuovi. Il primo è che la nuova società avrebbe la gestione di tutti gli aeroporti: Salerno, Grazzanise ma anche Capodichino. Il secondo: la società consortile, fino a ieri indicata quasi come abusiva nella gestione della pista di Pontecagnano, avrebbe pari dignità all’interno della nuova società. Certo che se la Regione Campania davvero si pone come capofila di tale iniziativa di sviluppo l’aeroporto di Salerno non può che essere contento delle nuove sinergie che si stanno creando. E’ anche vero però che al momento si tratta solo di intese, di intenzioni che andrebbero messe nero su bianco, concretizzate anche a suon di soldoni, altrimenti come direbbero a Livorno l’aeroporto di Salerno diventa come la bella dalle lunghe ciglia: tutti la vogliono nessuno la piglia.

[asessa]

L'AEROPORTO DI SALERNO AI PRIVATI ENTRO LA FINE DELL'ESTATE

Entro la fine dell’estate i privati faranno il loro ingresso nella società di gestione dell’aeroporto di Salerno. Da questo momento in poi ogni giorno può essere quello buono per pubblicare il bando per la cessione al migliore offerente del 65% delle azioni della Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi Spa. Dopo il si dell’ente nazionale dell’aviazione civile è giunto ora il nullaosta del ministero delle infrastrutture e dei trasporti che mette finalmente la parola fine alle tante congetture sulla gestione della pista di Pontecagnano. Con il via libera del ministero si chiude la procedura preliminare che rende ora eseguibile l’espletamento della pubblicazione del bando europeo ad evidenza pubblica per la privatizzazione dell’aeroporto salernitano. Per i vertici dello scalo un successo dopo l’altro: dopo la concessione ora anche il via libera di Enac e ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Passaggi che ridimensionano ed anche di tanto le ambizioni della Gesac che da tempo mira al controllo di Pontecagnano. Per la verità la società che già gestisce Capodichino si è mossa con notevole ritardo. Dopo aver snobbato per anni la pista salernitana, solo negli ultimi mesi ha mostrato rinnovato interesse per l’aeroporto picentino, fin troppo visto che ha anche mostrato i denti in più di una circostanza. Sta di fatto che i si di Enac e ministero sono un duro colpo al tanto sbandierato progetto di gestore unico dell’aeroportualità in Campania, progetto che non trova simili nel resto dell’Italia e che avrebbe anche serie implicazioni anti trust. Da ora i vertici dell’aeroporto di Salerno possono attivare la procedura per la privatizzazione che comunque potrebbe trovare sulla sua strada anche ostacoli di carattere legale, frapposti da chi vuole arrivare comunque al controllo della società di gestione. La strada più semplice resta quella della partecipazione al bando europeo che in questi giorni verrà emanato dalla società consortile proprietaria della pista di Pontecagnano. Per la prossima settimana verrà convocato il consiglio d’amministrazione che recepirà definitivamente il via libera di Enac e ministero per partorire il bando di gara.

[asessa]

AEROPORTO: IL CANTIERE CHE NON C’E’

Chissà se e quando lo vedremo mai aperto. Stiamo parlando del cantiere per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Salerno. Considerato un intervento determinante per lo sviluppo definito dello scalo picentino, da anni se ne sente parlare. Eppure fino ad oggi tutto resta ancora sulla carta. Sulla carta c’è almeno il progetto, quello preliminare, che è stato già inoltrato all’Enac per la valutazioni del caso. L’ente nazionale per l’aviazione civile ha già dato il suo parere favorevole e si appresta a predisporre il piano degli interventi che prelude alla redazione del progetto definitivo che entro la fine della prossima primavera potrebbe essere pronto. Il nodo resta quello del finanziamento dell’opera il cui costo si aggira in circa una cinquantina di milioni di euro tra allungamento della pista dagli attuali 1700 metri a 2200, il nuovo perimetro dell’intera infrastruttura, l’adeguamento dei sistemi di sicurezza, la viabilità e le opere connesse. L’ostacolo resta la Regione Campania che mentre a chiacchiere si è sempre mostrata disponibile a finanziare l’opera, nella pratica non accenna a procedere all’erogazione dei fondi che pure sono stati previsti. L’impressione è che la questione oltre che economica sia anche di natura politica con un intreccio d’interessi fin troppo evidenti. La pista di Salerno, autorizzata al volo notturno e con un ampio margine di sviluppo per il traffico cargo, fa paura al vicino Capodichino che teme di perdere il predominio. Ed accantonata per ora l’ipotesi di trasformare la pista militare di Grazzanise in un aeroporto intercontinentale, lo scalo di Pontecagnano ha riassunto un’importanza cruciale per il sistema di trasporto aereo in Campania e non solo. Una situazione irreversibile di cui la Regione Campania ora fatica a prendere coscienza e soprattutto ad adottare tutti gli atti necessari per dare il via alle procedure previste per l’apertura del cantiere ed il via ai lavori. Tutto questo mentre il bando per la privatizzazione della gestione dell’aeroporto picentino continua a fare la sua strada

[asessa]

AEROPORTO DI SALERNO: FUTURO ARGENTINO?
Con l’atto d’indirizzo per il piano di sviluppo aeroportuale italiano si apre una nuova fase per il “Salerno Costa d’Amalfi”. L’aeroporto di Pontecagnano dunque vede riconosciuta la propria identità e soprattutto il suo ruolo all’interno del sistema di trasporto aereo nazionale come scalo d’importanza strategica. In attesa che dall’enunciazione si passi ai fatti concreti, anche con l’impiego di risorse necessarie all’adeguamento dell’infrastruttura, il futuro dello scalo picentino s’intravede più roseo. Nel suo documento il ministro Passera ha indicato quelli che potrebbero essere gli obiettivi che lo scalo dovrà perseguire. Che Salerno debba decongestionare Capodichino è fuor di dubbio, che alcune rotte vadano delocalizzate sulla pista di Pontecagnano è sicuramente una scelta condivisibile, anche in considerazione delle capacità tecniche e professionali dello scalo picentino. La questione aperta resta quella della gestione. Che Capodichino vorrebbe unica, che Salerno vorrebbe invece aperta anche con altri soggetti. L’atto d’indirizzo del ministro Passera favorisce la realizzazione delle cosiddette “reti aeroportuali” gestite da un unico soggetto, un concetto che Gesac vorrebbe fare proprio anche se l’indicazione del ministro non è affatto vincolante. La Camera di Commercio di Salerno, rimasta praticamente socio unico di maggioranza e pur pronta a valutare ogni proposta, non ha smesso di perseguire la via della privatizzazione per lo scalo affidandosi ad un bando pubblico europeo, per il quale è stato chiesto qualche modifica formale, ma che è regolarmente in itinere. Ad irrompere sulla scena è invece il manifestato interesse di Corporacion America, una holding argentina che si occupa di aeroporti ma anche di infrastrutture, energia ed industria agroalimentare. Il gruppo sudamericano, che nel mondo ed in Europa controlla 49 aeroporti, ha confermato l’interesse per gli scali di Bologna, Genova, Ancona ma anche per Salerno, considerata in forte espansione. L'obiettivo di Corporacion America, già presente nella gestione dello scalo di Trapani, è crescere nel settore aeroportuale europeo, in particolare in quello italiano, proponendosi come partner non solo finanziario ma anche industriale. Un biglietto da visita di non poco conto che ha già attirato l’attenzione della Camera di Commercio di Salerno.

Antonio Abate

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[asessa]

AEROPORTO DI SALERNO: ORA I FONDI PER LA PISTA

L’atto d’indirizzo del piano aeroporti in Italia del ministro Passera che sancisce il ruolo dello scalo di Pontecagnano ha dato indubbiamente un’accelerata alla pratica per l’adeguamento dell’infrastruttura picentina. L’attivismo della società consortile, presieduta da Antonio Fasolino, sta dando i primi frutti. Ieri i vertici dell’aeroporto hanno partecipato all’incontro tra il ministro dei trasporti e le infrastrutture Corrado Passera ed il governatore della Campania Stefano Caldoro dove si è discusso delle conseguenze messe in moto dal piano strategico degli scali aeroportuali in Italia. Sancita l’impossibilità a breve e medio termine della realizzazione di un nuovo aeroporto a Grazzanisse, la pista di Pontecagnano assume un ruolo fondamentale per lo sviluppo del traffico aereo in Campania a supporto di Capodichino. Certo è che al momento, con il suo 1650 metri di pista, il “Salerno Costa d’Amalfi” esprime ancora ben poco delle sue potenzialità. Dunque il nodo fondamentale resta l’allungamento della pista almeno fino a 2100 metri per consentire l’arrivo degli stessi velivoli che oggi decollano ed atterrano a Napoli. Durante l’incontro è stata sollecitata l’erogazione dei fondi Cipe che già in passato erano stati stanziati proprio per l’intervento di adeguamento della pista ma mai messi a disposizione. Oramai anche il progetto definitivo è in dirittura d’arrivo, quindi le procedure burocratiche potrebbero già nel prossimo mese di marzo essere evase per il via libero definitivo ai lavori. Nell’incontro tra il ministro Passera, il governatore Caldoro ed il presidente Fasolino si è anche affrontato il tema della gestione unica del sistema aeroportuale campano. Il piano del ministro favorisce la creazione di una rete con un soggetto coordinatore. Con la designazione di Pontecagnano a scalo di delocalizzazione del traffico di Capodichino, ecco che allora si profila all’orizzonte anche la possibilità di creare un nuova società nella quale far confluire Gesac e Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi S.pa.
Sullo sfondo resta il bando di privatizzazione predisposto dalla Camera di Commercio che ha già avuto l’ok di Enac e ministero ma che con il nuovo piano aeroporti potrebbe anche essere riveduto o riconsiderato.

[lui1967]

CRONACA
PONTECAGNANO: PRECIPITA ELICOTTERO

Drammatico incidente nell’aria a Pontecagnano Faiano. Un elicottero, subito dopo il decollo da una base privata, è precipitato al suolo. Testimoni che hanno assistito all’accaduto parlano di un “avvitamento” del velivolo che aveva iniziato a prendere quota da pochi istanti. Lo schianto al suolo è stato particolarmente forte, provocando la rottura dell’elicottero. A bordo vi era soltanto il pilota (F.C. le sue iniziali) che ha provato a rialzarsi senza però riuscire nell’intento di evitare l’impatto con il terreno. Immediati i soccorsi che sono giunti nella zona che si trova all’altezza della litoranea, in un’area dove ci sono anche delle abitazioni. Il pilota, titolare di una ditta di rivendita auto della zona industriale di Salerno, è stato estratto dai rottami del velivolo e subito trasportato all’ospedale Ruggi di Salerno. L’uomo ha riportato un trauma facciale.

redazione

P.S. l'elicottero è un R22 marche I-LALM (credo), perchè spesso ha sorvolato anche la zona dove abito....


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[asessa]

Non c'entra molto con l'aeroporto cmq.