Articolo pubblicato su IL SOLE 24 ORE del 18/11/2010
La fusione con AirOne ha fatto bene ad Alitalia. Almeno sul versante dei prezzi, visto che in media oggi volare con la compagnia di bandiera costa meno di due anni fa. Effetti negativi, invece, sul fronte dei collegamenti e delle destinazioni: il ridimensionamento della flotta infatti si è fatto sentire sui posti offerti, che in due anni si sono ridotti mediamente del 19,9%, con una punta del 71,5% per Malpensa.
I primi a vedere com'è cambiata la vita dei passeggeri della compagnia di bandiera italiana da quasi due anni dalla fusione sono stati i ricercatori dell'Iccsai, il centro studi sulla competitività nel trasporto aereo.
La bella sorpresa riguarda le tariffe: 28 delle 30 tratte domestiche più trafficate hanno visto scendere i prezzi, a volte in misura superiore al 30%; se sulla Fiumicino-Linate, dove si fa sentire anche l'effetto Frecciarossa, oggi si risparmiano circa 20 euro, per chi da Roma viaggia verso la Sicilia c'è da spendere anche più di 30 euro in meno dovuto alla maggiore concorrenza.
Viaggiare con Alitalia costa meno, ma è più difficile. Perchè se i posti offerti si sono ridotti mediamente del 19,9%, Pisa ha perso il 54,7%, Firenze il 34,7%, Napoli il 26,1%, Bergamo il 19,2%; flessioni più contenute, o addirittura segno più, per gli aeroporti del sud e delle isole, da Cagliari +9,9% a Catania +0,3%, a Reggio Calabria +7,8%.
La scelta della compagnia è stata quella di mantenere le destinazioni e ridurre la frequenza dei voli, ma soprattutto di fidelizzare gli scali più piccoli, osserva Stefano Paleari, direttore del centro di ricerca.
Per molti aspetti Alitalia ha fatto scelte analoghe a quelle dei vettori low cost, che sempre più spesso privilegiano aree decentrate , dove hanno maggiore spazio d'azione. In compenso, gli aeroporti che più di tutti hanno sofferto l'abbandono di Alitalia, sono riusciti a rimpiazzare in fretta gli spazi lasciati vuoti con altre compagnie, in molti casi low cost.
Tra gli aeroporti che hanno saputo trovare subito altri partner spiccano Bari +32,2% e Trapani, che sulle ali di Ryanair ha triplicato i volumi di traffico a +205,2% nonostante la contrazione di Alitalia -67,9% .
Il tutto sopra riportato, per far capire al C.d.A. salernitano che risulta indispensabile trovare anche altri accordi con compagnie low cost per non essere totalmente dipendenti dalle scelte e strategie di Alitalia che potrebbero compromettere negativamente lo scalo salernitano.