Privatizzazione in pista Gesac data per favorita Fondi cinesi in lizza
DI REDAZIONE IL DENARO – MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 2012
POSTATO IN: ECONOMIA
Conto alla rovescia per la privatizzazione dell’aeroporto Costa d’Amalfi di Salerno. Il prossimo 7 dicembre scade il termine per la sottoscrizione di una quota di capitale del consorzio (oltre 2.200.000 euro di azioni pari a circa il 30 per cento), come previsto dal bando con il quale l’ente aeroportuale salernitano si apre alla partecipazione di capitali privati. Sarà un primo banco di prova per comprendere davvero l’appeal che lo scalo salernitano esercita nei confronti degli investitori: siano essi società private, imprenditori, società di gestione (come la Gesac, data per favorita) oppure fondi sovrani (come quelli cinesi).
Nel frattempo i vertici del consorzio di gestione attendono che il Governo conceda il placet definitivo per la pubblicazione del bando per la privatizzazione dello scalo. Lo scorso 28 ottobre è scaduto il termine per la restituzione del documento ma si tratta di una data non perentoria.
Pochi capitali
L’apertura ai privati è una scelta obbligata. Di questi tempi, infatti, i soci pubblici come la Provincia di Salerno e la Camera di commercio hanno difficoltà nell’affrontare continui aumenti di capitale ai quali non fanno seguito adeguati introiti. “Debiti non ne faccio – annuncia in queste settimane Antonio Fasolino, presidente del consorzio Aeroporto di Salerno – e se in cassa non ci saranno soldi, per il periodo invernale non ci saranno neppure voli di linea, che a Salerno, come nel resto del Paese, hanno bisogno di fondi per la stipula dei contratti”.
Per ridare consistenza al capitale sociale servono non meno di 3 milioni di euro. Forse con il mercato cinese si può ragionare, al momento, sulla vendita di slot a compagnie private interessate a sviluppare un traffico esclusivamente turistico e a beneficio di ricchi clienti. Ma in questo caso entrerebbe in gioco il discorso sui servizi, che per una clientela di un certo tipo devono essere efficienti e di qualità elevata.
Tempi lunghi
Al ministero dello sviluppo economico continuano a prendere tempo per il via libera al bando. Il documento, trasmesso al ministero dell’Economia per una valutazione, rischia di rimanere incagliato tra gli ingranaggi della burocrazia. Con queste premesse il futuro non è roseo. A fine ottobre Sky Bridge, una delle compagnie attive presso lo scalo salernitano, ha rescisso il contratto in anticipo rispetto alla scadenza. Un segnale negativo.
Il caso “Capodichino”
Il gestore degli aeroporti di Capodichino a Napoli e Grazzanise in provincia di Caserta rivendica un accordo di tre anni fa con la Regione Campania. E attende la decisione del Governo circa il piano nazionale aeroporti, perché se passa la norma secondo cui sono privilegiati le reti locali la società con sede nel capoluogo regionale ha gioco facile a ottenere anche la gestione del Costa d’Amalfi. A Gesac, però, la strada è stata sbarrata sia dal deputato e ex presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, che dal presidente della Camera di commercio di Salerno Guido Arzano. Quest’ultimo ha scritto una lettera ai parlamentari del territorio per chiedere il loro intervento presso il Governo, al fine di accelerare il nulla osta al bando internazionale, e ha definito “carta straccia” le pretese di Gesac e della sua proprietà, il fondo F2i di Vito Gamberale.