Aeroporto, De Luca sfratta i vertici: basta gestioni garibaldine
La fase garibaldina e dilettantesca è finita. È il momento di affidarsi a chi ha competenza, professionalità e risorse da investire». Senza tanti complimenti, dalla trasmissione del venerdì su Liratv, il sindaco Vincenzo De Luca dà (ma meglio srabbe dire: ribadisce) il benservito agli attuali amministratori ed indica la strada da seguire per evitare che «fra due mesi ci ritroviamo a celebrare il funerale dell’aeroporto». È allo scalo di Pontecagnano (ma lui precisa in tv: «È della città di Salerno perchè altrimenti non sarebbe mai nato») che il primo cittadino dedica la sua attenzione polemica. Le sue dichiarazioni fanno seguito alla lettera, firmata congiuntamente con il presidente della Provincia Villani, con la quale ha formalmente chiesto al presidente del Consorzio aeroportuale (e della Camera di Commercio) Augusto Strianese di voltare radicalmente pagina. Le questioni Aeroporto e Camera di Commercio, dopo quella lettera, si sono annodate nel dibattito cittadino. Ed a mostrare il nesso, parlando di un disegno espansionista del primo cittadino nei confronti dell’Ente camerale, è stato lo stesso Strianese nell’intervista pubblicata ieri dal Mattino. E De Luca, in tv, non ha perso l’occasione per una replica. Dapprima simulando stupore: «Non capisco proprio - ha detto serafico, richiesto di un commento alla reazione di Strianese - perchè mai si è risentito... abbiamo posto questioni di merito, tutto qui». Poi ha affondato il colpo evidenziando «l’anomalia del cumulo di cariche (Strianese è al vertice di Aeroporto e Ccia, ndr) che crea problemi» perchè «non si può gestire contemporaneamente due realtà così importanti e rilevanti». De Luca ha passato in rassegna i flop dell’aeroporto a cominciare dalla riduzione dei voli con «uno solo aereo vecchio di 30 anni che vola su Milano» e dall’«assurdità » del fatto che il Consorzio non ha rapporti con una compagnia ma con un mediatore che si incarica di programmare il servizio. Ha sottolineato la crescita dei debiti («dopo essere partiti troppo in fretta rischiamo di anadre a sbattere») lanciando un avvertimento. Il suo sospetto e che l’immobilismo del Consorzio nasconda qualche «furbata». E cioè. «Far crescere i debiti per determinare l’intervento della Regione che con qualche fondo Ue ci compra. No - è insorto il sindaco - non va bene. L’aeroporto è e deve rimanere autonomo». La strada indicata da De Luca è un «bando internazionale aperto a società private capaci, competenti e finanziariamente solide. Va bene se partecipa anche la Gesac (gestisce Capodichino, ndr) e che vinca la gara se presentrà l’offerta migliore offerta». Ma occorre decidere. «Fino ad oggi siamo stati (con il plurale ingloba Villani) cauti e prudenti ma siccome le cose continuano a non andare bene, siamo intervenuti».
AEREO VECCHIO 30 ANNI???
Villani: «Per evitare il tracollo privatizzare subito lo scalo»
«Io appiattito sulle posizioni del sindaco Vincenzo De Luca? Ma quando mai? Stiamo solo lavorando in sinergia». Il presidente della Provincia Angelo Villani cerca l'eufemismo per non fare troppo male. Ma quella lettera che porta dritto alla giubilazione del presidente della Camera di commercio, Augusto Strianese, l'ha firmata pure lui. «E non si tratta che di un invito a fare presto, per evitare che l'aeroporto muoia», dice Villani. Su cosa allora non è d'accordo con il presidente Strianese? «Innanzitutto sull'idea che si possa dare in affidamento senza una gara la gestione dell'aeroporto alla Gesac». Anche se quella è la stessa idea del presidente della Regione Antonio Bassolino? «Bassolino non c'entra e non so nemmeno se hanno capito che si metterebbe in campo un atto contra legem». Nel senso? «Che non si affida se non con una gara internazionale la gestione dell'aeroporto». E cosa c'entra con la gestione Strianese? «Con lui personalmente niente, ma con l'idea invece che sia necessario procedere rapidamente verso la privatizzazione c'entra tutto». Lui fa resistenza? «Lui fa spendere soldi inutilmente ai contribuenti, un milione di euro per lo start up dell'aeroporto non l'ho deliberato io». Sarebbe meglio che anche in camera di commercio facesse spazio? «So che ci sono elementi di confronto forti anche in quell'organismo, ma io faccio parte di un altra istituzione, posso mettere bocca in casa d'altri io?». Ma cosa dovrebbe fare Strianese a Pontecagnano, lei lo può dire? «La fase di avvio dell'aeroporto c'è stata. Ha messo in piedi la struttura, ora che lo abbiamo ringraziato del lavoro svolto deve mettere immediatamente in campo il valore intrinseco dell'aeroporto. Si tratta di una struttura grande come quella di Firenze, anche se la pista non è lunghissima, può bastare. Deve vendere. deve levare di mezzo il pubblico e chiedere investimenti ai privati». Lo vede che la pensa come De Luca? «Guardi che su molte altre cose siamo distanti». Ad esempio? «Sulla delocalizzazione del porto, il penso che non sia davanti alla costa di Pontecagnano la collocazione giusta». E sull'aeroporto? «Non sarei d'accordo se volesse muncipalizzare l'aeroporto...». Ma perchè in consiglio d'amministrazione dell'aeroporto non si dicono queste cose? «Ma noi abbiamo detto soltanto che era necessario procedere in fretta, nell'interesse di tutti, su un'altra strada». Ma è titolato a parlare chi ha un milione di euro di quote non versate? «Io parlo per me e so che non abbiamo pendenze con il consorzio». g.c.
a sto punto è chiaro che il problema è Strianese!
