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Messaggioda giu171 » 11 dicembre 2008, 14:16

cmq volpe parla di potenziamento della struttura...quanto si elgge ciò fa solo bene...
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda Maurodux » 11 dicembre 2008, 17:36

mi meraviglio di chi si meraviglia, purtroppo QUESTO E' IL SINDACATO ITALIANO.
Scioperare contro una struttura appena nata, che ha bisogno dell'apporto di tutti (soprattutto di chi ci lavora dentro) per migliorare è semplicemente R I D I C O L O.
Come ancora più ridicole sono le motivazioni dello sciopero.
E poi a quale titolo parla il sindacalista dell'accordo diretto con GESAC? Sono scelte strategiche dell'azienda il sindacato non ci deve mettere assolutamente bocca... e poi se ancora non l'hanno capito l'accordo diretto è ILLEGALE andrebbe fatto un decreto ad hoc del governo che credo abbia problemi più importanti da affrontare.
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda stefano47 » 17 dicembre 2008, 14:31

Non so come questi "lavoratori" se così li vogliamo chiamare possano andare a scioperare per 2,50 euro di buono pasto... quando poi oziano per buona parte del loro turno e giocano o a playstation o a carte!! bhaaaaa
E questi ora che si incremeterà il lavoro con nuovi voli e nuove compagnie cominceranno a scioperare perchè lavorano troppo e lo stipendio non è proporzionato??!!?!?!? :lol:
Stefano Iannaco
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda asessa » 19 dicembre 2008, 20:57

19/12/2008

EMANUELA ANFUSO Pontecagnano Faiano. Niente più voli di linea dall'aeroporto di Pontecagnano. L'annuncio è di ieri pomeriggio proprio mentre una quarantina di passeggeri si accingeva a partire per Milano con il volo delle 16,15. La Orionair sostiene di avere crediti con il tour operator Gan che ha istituito i voli da Salerno per Milano e altri scali internazionali, e fa scendere i passeggeri dall’aereo in partenza per Milano. Dalla Gan accuse alla gestione dell’aeroporto, alle banche e ai politici locali, quindi l’annuncio: prenotazioni dei voli sospese. Si annunciano azioni legali da una parte e dall’altra. Il tour operator denuncia disservizi nello scalo, il consorzio aeroporto è pronto ad avviare azioni contro l’azienda romana diretta da Guglielmo Rapicano (il quale attacca: «L’escalation di scontri, al cui apice ci sono stati provvedimenti giudiziari,ha generato disagio del pubblico e un calo della domanda, la convinzione che l’aeroporto avrebbe chiuso»). La giornata. «Ci trovavamo già a bordo dell'aereo. Il personale aveva dato avvio a tutte le procedure per il decollo, ma all'improvviso si sono spenti i motori e ci hanno invitato a scendere dall'aereo. Dovevo raggiungere mia figlia a Pavia per un delicato intervento chirurgico», racconta Renato Conte con la moglie Giovanna Spinicelli, dipendente del distretto sanitario di Pontecagnano. Un'altra famiglia è rimasta bloccata allo scalo picentino dalle 6 del mattino. «Dovevamo partire per Verona poi ci hanno spostato alle 11,30 e nemmeno in questo caso siamo riusciti a decollare- racconta Livia Acerra, mamma di una ragazza disabile- a questo punto abbiamo optato per Milano con il volo delle 16,15 che è stato annullato. Siamo rimasti bloccati più di 12 ore in aeroporto con mia figlia disabile». Francesca Crocetti è stata costretta a raggiungere l'aeroporto a piedi da Pontecagnano. «Anch'io ero sul volo per Milano e stento ancora a credere a quanto è successo. Ci hanno preso solo in giro ed i problemi erano nell'aria da diversi giorni». La signora Nemes Del Signore, incredula, ha urlato tutta la sua rabbia. «Siamo rimasti in aeroporto per ore senza che nessuno ci venisse in aiuto». Gerardo Molino avrebbe dovuto raggiungere Milano per lavoro: «in questo aeroporto manca di tutto ci siamo dovuti arrangiare alla meno peggio visto che manca un punto di ristoro». Anche la signora Milena Acconcia sarebbe dovuta partire per Milano: «Io e mio marito siamo allibiti. Non abbiamo mai assistito ad un disagio di queste proporzioni. Nessuno ci ha degnato di una spiegazione». Le accuse. Antonio Tanzola, di Sant'Arsenio studente al politecnico di Torino, a sua volta è rimasto bloccato con la prenotazione di lunedì prossimo in mano. Dal 1° dicembre c’è un volo per Torino e il giovane aveva prenotato un volo che è stato già cancellato. «Prima - spiega al telefono da Torino al Mattino - mi è arrivata una mail che spostava il volo, ho chiesto spiegazioni ma alla Gan non rispondeva nessuno. Infine ho contattato la Orionair in Spagna e mi hanno detto che erano sospesi i voli perchè la Gan non paga. Il rimborso? Un operatore che mi ha detto che bisogna chiedere alla Gan. Io ho pagato con carta di credito on line 102 euro». La notizia della sospensione dei voli ha colto di sorpresa gli stessi dipendenti, dieci in tutto, della Gan (Global aviation network), la società che ha un contratto con il consorzio aeroportuale. «Siamo preoccupati per il nostro futuro- hanno detto alcuni dipendenti - ed anche noi ci aspettiamo delle spiegazioni. Avanziamo due mensilità e quello che è appena avvenuto non fa ben sperare per il nostro posto di lavoro».

La Gan (Global aviation network) prende 200 mila euro al mese dal consorzio aeroporto per lo start up. Insomma un «aiutino» per avviare la baracca. Gan ha un contratto per la promozione e il marketing del territorio, vende i biglietti per le tratte su Milano, Barcellona, la Romania, ed ha affittato gli aerei dalla Orionair, una compagnia spagnola, per svolgere il servizio. Ieri, nonostante le prenotazioni, gli spagnoli decidono platealmente di far scoppiare il caso. Fanno scendere i passeggeri da una aereo in partenza e alle telefonate di quelli che protestano rispondono spiegando che la Gan «non paga». «Se dicono che è così sarà vero. Io sto a posto con i pagamenti e la Gan non se la può prendere con me: quello che gli dovevo dare gli ho dato», dice il presidente del consorzio Augusto Strianese (che omette di dire che ha stipulato un contratto con un’azienda rivelatasi inaffidabile). La Gan invece spara ad alzo zero con un fitto comunicato in cui accusa la gestione aeroportuale, le banche, i petrolieri, la politica. Rapicano disegna una specie di complotto che ha impedito a lui che è un tour operator di diventare capo di una compagnia a tutti gli effetti. Il vice presidente del Consorzio Mimmo Volpe dice che la Gan aveva rispettato gli impegni: «Da agosto tremila passeggeri al mese: potevamo raggiungere i 40 mila passeggeri all’anno richiesti dall’Enav per conservare la concessione». Nonostante le tremila prenotazioni anche per dicembre e la sostanziosa contribuzione pubblica per l’avvio dei voli, però Gan non ce la fa a pagare l’affitto degli aerei. Strianese puntualizza: «Orion ha sospeso e non annullato il contratto, Gan ha sospeso il servizio e io prenderò le iniziative conseguenti. Ma l’aeroporto ovviamente rimane aperto». Strianese ha un appuntamento il 24 dicembre con una nuova compagnia per evitare che l’aeroporto rimanga troppo a lungo inattivo. Ma non dispera che la stessa Gan possa riprendere i voli. A sentire la sequela di accuse di Rapicano sulla gestione dello scalo («doppia rottura dell’apparechiatura per la guida all’atterraggio, il caso del personale di pulizia dello scalo che ha attivato distrattamente lo scivolo di emergenza provocando l’impossibilità a volare»), sarà difficile che i rapporti possano proseguire in serenità. Il direttore amministrativo dello scalo Giovanni Basso spiega: «Sono tutte fandonie: abbiamo avuto qualche piccolo intoppo in sei mesi di intesissima attività». Ma la Gan (che ammette una crisi di liquidità) non molla: «la politica è stata capace di influire negativamente sul destino dell'aeroporto. Minacce di scioperi, mancanza di segnaletica stradale, carenze infrastrutturali hanno pesato sul solo portafoglio di Gan ottenendo solo una cattiva pubblicità». g.c.
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda Maurodux » 26 dicembre 2008, 13:40

24/12/2008
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Nessun mea culpa. Augusto Strianese, presidente dell'aeroporto bruscamente privato dei voli di linea, al massimo ammette qualche errore in buonafede della società di gestione e annuncia: «Credo che non sono ricandidabile». Strianese parla dopo i giorni del disastro gestionale: giovedì scorso i passeggeri sono stati costretti a scendere da un aereo. Orionair ha sospeso i collegamenti sullo scalo salernitano. La compagnia affidataria dei voli reclama crediti da Gan, società cui Pontecagnano aveva affidato la commercializzazione delle tratte (con incentivo). «Ai passeggeri - dice il presidente - chiedo scusa. Abbiamo chiesto l’elenco dei biglietti. Chi li possiede ce lo faccia sapere, ci adopereremo per fargli ottenere il rimborso». Ciò detto, Strianese comincia ad analizzare la situazione. «Non ci sono responsabilità della società di gestione o del consorzio e io non ho esercitato poteri personali. Certo, pure in buonafede, qualcosa abbiamo sbagliato». Quali errori? «Ai posteri la sentenza. C'è una società, Gan, che non ha rispettato il contratto. Oggi non vedrei altri errori. Quanto a Orion, se ha responsabilità per il trattamento dei passeggeri pagherà nelle sedi competenti. Però aveva ragione con Gan. E Gan non ha crediti nei confronti dell'aeroporto. Abbiamo diffidato Gan. Faremo le azioni per avere il risarcimento dei danni». Strianese chiama in causa anche le amministrazioni che non hanno versato le quote (si parla di oltre 4 milioni complessivi): «Per i debiti dei Comuni sono partite le lettere legali. Scaduto il termine si faranno i decreti ingiuntivi».Il presidente difende comunque la decisione di aprire lo scalo, ad agosto: «Non abbiamo sbagliato. In 4 mesi e 2 settimane abbiamo avuto 18.700 passeggeri, più 3000 biglietti che erano stati venduti per il periodo natalizio. Lo start up è stato positivo. E l'aeroporto rimane aperto. Manterremo gli interventi per la sicurezza e l'accoglienza. Abbiamo un decreto di apertura ai charter e ai voli di linea. Non c'è niente da temere. Se arriva un aerotaxi, lo accogliamo». Un appello ai tour operator: «Datevi da fare. L'aeroporto è stato realizzato anche per i charter. Attivatevi. Portate a Salerno quanti più turisti! La Camera di commercio ha fondi per colmare qualche gap sul biglietto. E prima o poi riprenderanno i voli di linea». I tempi? «Imprecisabili». Strianese accenna a «tre trattative in corso», ma senza certezze: «Faremo passi sicuri. Prima di sottoscrivere un accordo dovremo essere più attenti. Adesso si è sparsa la voce di questa impasse, tutti vogliono venire a Salerno per rimpinguare le tasche. Ma soldi non ce ne sono. Abbiamo crediti, non abbiamo cassa. Quando le compagnie capiranno che non c'è la mucca da mungere, verranno». Prossimi appuntamenti. Entro pochi giorni, assicura Strianese, il bando per la ricerca del professionista che deve progettare l'allungamento della pista. Il 29 dicembre l’assemblea della spa deve ripianare il debito della società di gestione. Il 22 gennaio assemblea del consorzio. Al primo punto c'è il rinnovo delle cariche, «perché siamo tutti scaduti». Si rinnoverà il cda e il presidente. Strianese ricandidabile? «Non credo. Per due motivi. Il primo, ho raggiunto gli obiettivi. Il secondo, lo stato di salute. Dopo il 22 me ne vado». All’ordine del giorno anche l’approvazione del bando per la privatizzazione. «Ma una privatizzazione non si fa in trenta giorni. Nel migliore dei casi ci vorranno 4-5 mesi». Sabato - puntualizza Strianese - c’è stata una riunione al Comune: «Era presente il 92-93% del capitale consortile. Abbiamo ribadito che bisogna accelerare le attività per arrivare alla privatizzazione. Sappiamo che non è una cosa facile ma ci proviamo». al. schia.
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda Maurodux » 27 dicembre 2008, 16:50

27/12/2008
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MARIANO RAGUSA La percezione e la conoscenza diretta di chi opera nel territorio, prima che arrivi la valanga di pagelle e classifiche di fine anno, fanno descrivere ad Agostino Gallozzi, presidente di Confindustria Salerno, il quadro di una «economia ferma» con previsioni per il 2009 «a tinte fosche, aziende in frenata con picchi mai visti di cassa integrazione». Senza parlare delle «endemicità strutturali» di un territorio che approda al 2009 non solo senza «una precisa identità industriale», ma soprattutto privo di una «qualche idea certa su quale possa essere il disegno di rilancio o, quanto meno, di tamponamento di una crisi che sta sconvolgendo il mondo, figuriamoci il Mezzogiorno e la nostra provincia». Anche lei tra i catastrofisti? «Affatto, il ruolo dell´allarmista non mi appartiene. Assumerlo equivarrebbe al chiamarsi fuori dal circuito delle responsabilità che, invece, devono caratterizzare tutti quelli che effettivamente intendono farsi carico del proprio ruolo. E gli imprenditori sono indiscutibilmente legati alle sorti del proprio territorio. A meno che non scelgano di guardare altrove. Scelta ovviamente legittima, ma che non mi sento di condividere». Vuol dire che anche gli imprenditori hanno la necessità di un’autocritica? «Da parte nostra ci sono stati probabilmente errori di sottovalutazione. Ma su un punto bisogna essere chiari: non c´è più tempo da perdere». La domanda appare banale: per fonteggiare la crisi limprenditoria ha una ricetta oltre le lamentazioni? «Non esiste una ricetta nè è il tempo delle lamentazioni. È certo però che noi stiamo cercando di andare oltre l´analisi di una crisi che è un cataclisma di proporzioni globali. E´ questo il messaggio forte che stiamo lanciando perché non fuggiamo dalle nostre responsabilità. Sono i sistemi locali di sviluppo che devono riavviare il motore dell´economia reale. E, quindi, da gennaio ripartiamo con le nostre proposte operative». Ne stili l’agenda, presidente. «Prima di tutto più servizi alle nostre aziende associate. Assistenza al credito: monitoriamo con attenzione i comportamenti degli istituti di credito. Non è vero che non c´è la "stretta creditizia". Stiamo per firmare un importante protocollo d´intesa con la Prefettura e con le Forze dell´Ordine sulla sicurezza e la legalità: un segnale forte sul fronte della lotta al racket e alla criminalità organizzata. Sosterremo con decisione le imprese aggredite da questo fenomeno. Sul tema della internazionalizzazione accompagneremo le nostre imprese anche con una missione salernitana, nell'ambito delle missioni che Confindustria ha programmato per il prossimo anno in Russia, Stati Uniti e Giappone. Un particolare focus sul Mediterraneo: sara' un tema forte del 2009 in previsione dell'avvio nel 2010 della area euro-mediterranea di libero scambio. E poi più "ascolto"sul territorio: l´associazione "con la valigetta" che esce dal palazzo è una realtà che funziona. Nel solo 2008 cento nuove imprese hanno aderito a Confindustria Salerno. Ne siamo orgogliosi avvertendo ulteriore responsabilità. Significa che abbiamo provato a dare risposte. E, naturalmente, stiamo concentrando notevoli energie sulle azioni di stimolo e proposta alle istituzioni e alla politica». È la fase-due del dopo conclave di novembre alla Badia di Cava? «Attiveremo i tavoli tematici per affrontare insieme anche ai Comuni e alla Provincia problematiche sostanziali: infrastrutture; fiscalità "attrattiva", piano di sviluppo economico regionale; sanità; turismo, trasporto pubblico locale; efficienza amministrativa; credito; internazionalizzazione. Lo scopo è quello di produrre interventi operativi nelle sedi competenti. E´ soprattutto questo il compito di un´associazione come la nostra. Poi tocca agli Enti e alle Istituzioni tradurre in atti concreti e coerenti soluzioni condivise, nel rispetto dei ruoli». E un metodo impegnativo ed un auspicio. Dalle istituzioni non sono venuti segnali incoraggianti. Il caso aeroporto è emblematico. «Al di là del solito balletto "è colpa di questo o è colpa di quello", il problema vero risiede nella incapacità di realizzare infrastrutture competitive e di riallineare costantemente le infrastrutture esistenti per farle reggere alla prova del tempo. Questo è un concetto che sfugge totalmente. Se l´infrastruttura non è competitiva dal punto di vista operativo (lunghezza della pista, ma anche per i fondali del porto vale lo stesso ragionamento) non basteranno nè gli incentivi economici nè società di gestione per attrarre linee aeree o marittime». Sta dicendo che siamo all’anno zero? «Temo che al di là di dichiarazioni più o meno estemporanee, la scelta infrastrutturale non faccia veramente parte del dna delle nostre istituzioni. La lentezza nel realizzare nuove infrastrutture (aeroporto, interporto) e nel riadeguare le esistenti (porto commerciale) fa in modo che esse siano sempre sul confine dell'obsolescenza. E poi nel caso dell´aeroporto è mancata una valutazione fondamentale: il cliente dell´infrastruttura aeroporto è la compagnia di navigazione aerea e, quindi, l'infrastruttura deve rispondere primariamente a questa esigenza. Non bisogna dimenticare, poi, che è necessario sapere favorire l'acquisizione di clientela da parte delle linee di navigazione aerea (passeggeri, merci) con l'offerta di servizi di alto livello qualitativo, particolarmente per ciò che attiene i collegamenti con la grande viabilità stradale e ferroviaria. Ma questo è del tutto inutile se prima l'infrastruttura non è in grado, per competitività operativa ed economica, di attrarre i vettori del trasporto. Ciò vale per l'aeroporto come per il porto». Cenere e carbone a politica e istituzioni sul banco di prova dello sviluppo? «Colgo un ritardo enorme. Anche sull´aeroporto non hanno brillato - a tutti i livelli - per visione e comprensione dei problemi che ho prima descritto. Se non si creano le condizioni di competitività anche il privato, gli imprenditori, non investono. Perché gli imprenditori, a differenza dei politici, rispondono in prima persona del conto economico di gestione delle attività che svolgono». Presidente, si mette ad appiccare il fuoco? «No, è una constatazione. E la sottolineatura di una necessità...». Quale? «Occorre reperire ulteriori risorse per lo sviluppo riducendo i costi della filiera istituzionale: l'effettiva funzionalità è l´altra faccia della medaglia di un riassetto dei livelli di amministrazione senza duplicazione di competenze e senza sprechi in termini di operatività della inefficace macchina burocratica». Torniamo ai tavoli tematici. C’è una questione fisco riferito alle imprese che può avere una modulazione locale. «Penso che si possa lavorare ad un´intesa con il Comune di Salerno per individuare formule competitive sotto il profilo di una nuova fiscalità locale che tenga conto di piani tariffari agevolati anche per le imprese. Siamo pronti fin da subito a ragionare su tale ipotesi, e siamo disponibili anche a valutare eventuali reinvestimenti delle risorse risparmiate in interventi finalizzati al miglioramento della qualità delle aree industriali. In questo modo si realizzerebbe un "pacchetto localizzativo" per nuovi insediamenti con un maggiore "appeal" nei confronti di potenziali intraprese. In tale direzione va anche l'iniziativa di Confindustria nella elaborazione del bilancio della Camera di Commercio per l'anno 2009 : concentrare le risorse con particolare riferimento alle infrastrutture e tra queste il rilancio qualitativo degli standard delle aree di insediamento industriale».
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda giu171 » 28 dicembre 2008, 14:09

sono due giorni che sul mattino scrivono articoli sull aereoporto
oggi c è un intervista a valiante che parla di sistema aereoportuale regionale...come idea nn è male insomma come fa la puglia e mi sembra che su foggia si vola...ora
e ieri c è un intervista a gallozzi..
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda Maurodux » 28 dicembre 2008, 22:13

28/12/2008
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FRANCO MATTEO Non ha nessun futuro una visione dello sviluppo intesa in chiave localistica. Il destino di Salerno e della sua provincia deve essere legato a una prospettiva più ampia all'interno del sistema regionale. Una questione di metodo, insomma, quella che propone Antonio Valiante. Il vicepresidente della giunta regionale apprezza per la sua chiarezza e lucidità l'intervento del presidente degli industriali salernitani Agostino Gallozzi e mette in campo la sua ricetta per superare una situazione di crisi che rischia di diventare drammatica in questa delicata fase di congiuntura internazionale. Il presidente di Assindustria Salerno chiama i livelli istituzionali alla mobilitazione per venir fuori da una situazione che rischia di diventare pericolosa. «L'analisi di Gallozzi è lucida e puntuale. Personalmente resto convinto, come ho sempre sostenuto, che non abbia futuro una visione dello sviluppo tutta in chiave salernitana. Del resto non vi è dubbio che Salerno abbia il ruolo più forte, all'interno del sistema regionale, in una prospettiva di sviluppo delle infrastrutture e della logistica. È però necessario uscire da una visione troppo provincialistica». C'è qualcosa in particolare a cui fa riferimento? «Mi riferisco a un metodo generale, ma posso fare un esempio specifico. Dal 2000 sostegno che per l'aeroporto si debba pensare a un gestore collegato al sistema campano e, in particolare, a Capodichino. In primo luogo per il "know how" di alto valore già messo in campo. Poi mi pare sia opportuno stabilire un livello di raccordo tra tutto il sistema aeroportuale regionale, vale a dire tra Napoli, Salerno e Grazzanise. È inutile partire ciascuno per proprio conto. Lo stesso metodo va applicato per l'alta velocità con tutto ciò che comporta sul fronte degli assi ferroviari e stradali. Ma c'è anche un discorso che riguarda le infrastrutture interne: mi riferisco all'area intasata e non ancora ben collegata dell'Agro Nocerino, ma anche al miglioramento dei collegamenti nella parte centrale del Cilento e del Vallo di Diano». Intanto, nell'immediato, il sistema produttivo deve fronteggiare una emergenza. In che modo si può sostenerlo? «Ovviamente, come ha rimarcato in modo giusto Gallozzi, l'infrastrutturazione è una forma di sostegno essenziale al sistema industriale. Nell'immediato il supporto si esplica nel miglioramento della rete di servizi, nell'assistenza al credito e nella garanzia della sicurezza. E non parlo tanto del contrasto, attraverso la polizia municipale, del piccolo disturbo all'ordine pubblico. Mi riferisco invece alla criminalità organizzata e al racket, che pesano sul sistema economico ed esercitano un richiamo forte sui giovani. Per questo bisogna migliorare la gestione dei beni sottratti al crimine organizzato, garantire la sicurezza urbana, sostenere le aziende vittime del racket». Gallozzi sollecita iniziative urgenti dalle amministrazioni locali. Lei ha parlato di strategie coordinate di sviluppo, ma la Regione Campania come sta contribuendo, per quello che le compete, al rilancio del territorio salernitano? «Intanto ci sarà a giorni un protocollo per avviare l'adeguamento dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona. Con l'istituzione della facoltà di Medicina, si tratta infatti di trasformarlo in policlinico. E qui parliamo di una spesa di 150 milioni di euro. Si tratta inoltre di rilanciare la rete dei servizi: dalla sanità ai trasporti con alta velocità e metropolitana. L'Agro Nocerino deve ridiventare un polo forte di sviluppo sul fronte del manifatturiero e dell'agroalimentare. Così la Piana del Sele. Abbiamo già trasferito notevoli risorse verso il territorio salernitano. Ma fondamentale sarà una partecipazione più attiva dei privati oltre che il supporto delle istituzioni locali. Occorre una concertazione attenta di tutti i livelli istituzionali, non sono immaginabili percorsi slegati neanche per i piani regolatori. E poi c'è il forte impegno per la spesa sociale nel bilancio 2009 della Regione anche per sostenere i consumi con interventi di soccorso al reddito e ai mutui per la casa e alle famiglie». Uno dei fronti su cui si gioca lo sviluppo a Salerno è quello della portualità. Ma anche qui c'è una richiesta di interventi urgenti. «Quella di Salerno è la provincia con più investimenti sulla portualità. La Campania e in primo luogo Salerno saranno sempre di più un punto di snodo logistico importante. Basti pensare all'asse Berlino-Palermo e a quello rivolto ai Balcani. O, più in generale, ai rapporti est-ovest e al Mediterraneo come area del libero scambio dal 2010. La Regione Campania si è già proposta come parte attiva del rilancio dell'Unione Mediterranea partito a Parigi. E anche qui è necessaria una politica di raccordo tra le comunità, che coinvolga università, imprese, associazioni e autonomie. In questo quadro, bisogna potenziare l'attuale scalo marittimo commerciale, pensando concretamente, per il futuro, a un nuovo porto a sud di Salerno. Su un progetto del genere i privati sarebbero pronti subito a investire, a partire dalle società dell'Est Asia». Sono sfide importanti. Ma il livello della politica riuscirà, indebolito come è, ad affrontarle? «Ci sono meccanismi di governo locale che di fatto hanno depotenziato la rappresentanza politica e il controllo politico e istituzionale. Va fatta una riflessione seria sui meccanismi di governo locale oggi troppo sbilanciati verso la rappresentanza personalistica, che garantisce poco il governo dell'interesse generale. Vincenzo De Luca a Napoli ha raffigurato un quadro del Pd come di un partito correntizio come era la Dc. Pochi giorni dopo, a Eboli, ha sostenuto che si deve eliminare il correntismo. Ebbene, anche nella Dc ogni tanto c'era qualcuno che voleva eliminare le correnti, ma si riferiva alle correnti degli altri. La necessità, comunque, esiste realmente. E tuttavia non può essere solo declamata, ma deve essere realizzata con identità e progetti comuni».
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda Maurodux » 30 dicembre 2008, 14:18

30/12/2008
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DOMENCO BARBATI Stile sobrio e misurato. Ragionamenti più che battute ad effetto. Ma nella conferenza stampa di fine anno, il senatore e ministro ombra del Pd per l’Agricoltura Alfosno Andria, assesta colpi decisi quando dall’illustrazione della sua attività parlamentare plana sullo scenario locale. A cominciare dal suo ruolo di consigliere comunale e, soprattutto, ex antagonista per la carica di sindaco di Vincenzo De Luca. Il voto favorevole sul bilancio e, non da ultimo, il disgelo con il primo cittadino che in quella sede istituzionale invitò Andria ad un impegno in sede parlamentare per garantire risorse al Verdi, segnano l’approdo di un percorso di «progressiva» ricomposizione dei rapporti politici maturato nel tempo. Ma questo non significa rinuncia all’esercizio di critica «costruttiva e collaborativa», rimarca Andria, rispetto alle azioni della giunta comunale. L’affondo arriva sulle opere pubbliche: «Bisogna accelerare - avverte Andria, citando Cittadella giudiziaria, ex Orfanotrofio e metropolitana - tante opere pubbliche sono ferme al palo da troppo tempo». Il senatore Pd lega alla riapertura dei cantieri la possibilità di sostenere una risposta alla crisi che colpisce la città «e che spento lo sfavillio delle luminaria natalizie misureremo in tutta la sua drammaticità». Accelerare, dunque, offrendo «anche il mio contributo» perchè «l’amministrazione comunale metta in campo le azioni necessarie per determinare lo sblocco». Non sfugge ad Andria il tema di questo scorcio di anno: l’aeroporto. Ripercorrendone la lunga storia sottolinea che gli esiti attuali sono conseguenza delle «mancate decisioni del passato». Il riferimento, che resta anche l’attuale strada maestra, è all’obiettivo mai perseguito con convinzione della costruzione del «gestore unico» dell’aeroporto nell’ottica del sistema regionale integrato. Perchè non sono «neanche immaginabili gestioni solitarie» giacchè governare un’aeroporto «è una cosa seria, non lo si gestisce con una cooperativa come fosse un parcheggio». Non lo ha nominato ma è stato più che evidente il riferimento a De Luca. Non ci sta Andria a stilare pagelle di responsabilità individuali. Salva dal tiro delle polemiche Strianese e vede quelle «mancate decisioni del passato» come il frutto di un contesto istituzionale (i soci del Consorzio) dove ciascuno ha seguito obiettivi diversi. E allora per ripartire «auspico - ha proposto Andria - un immediato tavolo, coordinato dall'assessore regionale ai trasporti, Ennio Cascetta, la cui esperienza professionale e politica è ben nota, con il presidente dell'Aeroporto e i massimi rappresentanti delle Istituzioni locali. Per ricercare una soluzione e mettere in pratica nell'ottica di un sistema aeroportuale regionale. Ciò dal momento che la Regione ha comunque un ruolo nella materia e tra l'altro perché per ha consistentemente contribuito alla realizzazione dell'aeroporto di Pontecagnano». Bacchettate sul fronte delle politiche per il turismo adottate dalla Regione: «Con la legge che ha ridisegnato il settore abbiamo registrato lo scempio totale dell’organizzazione pubblica del turismo campano. Non sono fra coloro che può ritenersi affetto da Napolifobia, ma non posso non registrare che la provincia di Salerno è completamente assente da qualsiasi pianificazione turistica regionale. C’è un disequilibrio nell’uso delle risorse che a questo punto mi sembra davvero gravissimo». E dopo avere illustrato il ponderoso impegno parlamentare e di ministro ombra per l’agricoltura non senza polemiche («In commissione avevamo approvato all’unanimità un pacchetto di misure anti crisi poi in aula, supina al richiamo del Governo, la maggioranza ha votato contro se stessa»), il senatore ha parlato del Pd. Vede lo «sforzo straordinario» compiuto dal segertario regionale Ianuzzi nel «coinvolgere intelligenze e risorse superando le asprezze lasciate del confronto delle porimarie». A Salerno il «pur apprezzabile impegno del segretario Figliulo non ha ancora prodotto un risultato che renda il partito attrattivo verso la società civile». Il Pd a Salerno «non riesce a diventare partito perchè si inguscia nelle singole individualità e non riese a dare di sè il senso di una squadra coesa e affidabile».
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Re: [TOPIC UFFICIALE] Il Mattino

Messaggioda asessa » 6 gennaio 2009, 20:42

Ragazzi non me ne ero accorto, grazie a Ventolo per la segnalazione...

Ci hanno pubblicato la mail di auguri sul sito , angolo posta del lettore

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=39558&sez=MAIL
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