Aeroporto, l'Enac vuol chiudere il Costa d'Amalfi
La Camera di Commercio ci riprova e spera che l’assemblea del consorzio aeoporto di questa mattina riesca a sbloccare la situzione in merito alla questione Alitalia e a prendere in esame altre opzioni più economiche. Tutto dipende anche da cosa Sica deciderà di fare;
infatti, dato che anche stavolta il Comune di Salerno deciderà di non presentarsi, il presidente potrebbe decidere di rinviare nuovamente la seduta. Una soluzione che per la Camera di Commercio rappresenta solo un alibi per non affrontare i problemi. «E’ un anno che la Provincia ha preso in mano l’aeoporto con Paravia, Sica e Salvioli - dice Carmine Maiese - ma non vedo l’ombra di un piano di sviluppo. So solo che doveva arrivare Gianni Letta e non lo hanno fatto atterrare, che Montezemolo è ripartito solo alle dieci di sera. In un anno abbiamo collezionato una serie di pessime figure. L’anno scorso almeno lavorava l’aviazione generale; da quando c’è Amendola, invece, il personale è scomparso. Non stiamo dando prova di grande capacità ».
Intanto, la Camera di Commercio per dimostrare che ci sono delle proposte più vantaggiose di quelle di Alitalia, ha fatto sapere che nei giorni scorsi sono arrivate altre quattro offerte, che si aggiungono alle sette precidenti, tutte con offerte comprese tra il milione di euro e un milione e 600mila.
Si tratta di un vettore riminese, della compagnia napoletana Slam, di una compagnia di Oristano ed anche di una compagnia salernitana la “Cassiopealineâ€. Si tratta di una compagnia aerea supportata da un vettore austriaco nella fase di start up. Nel progetto operativo si legge che «la nuova compagnia è progettata per approfittare di una lacuna specifica nel medio e corto raggio per gli spostamenti interni ed esterni con origine dei voli dagli aeroporti di Albenga, Bolzano e Salerno-Pontecagnano. Questa nuova compagnia aerea baserà le sue attività e le sue strategie di marketing per il raggiungimento di fattori di carico redditizi attraverso l’assorbimento di domande non soddisfatte in due principali categorie del traffico aereo: rotte non servite o sottoservite sulle quali esiste una elevata domanda insoddisfatta e che può essere facilmente sviluppata; mercati di nicchia in cui la domanda sia insoddisfatta o scarsamente servita, in cui non vi è la presenza di concorrenza e far fronte, quindi, a picchi di traffico su alcune esigenze fondamentali regionali o stagionali». Il piano di sviluppo della compagnia per il nostro aeroporto, prevede dei collegamenti stabili con Milano sia Malpensa che Linate attraverso 10 rotazioni settimanali e la possibilità di avviare nuovi collegamenti su destinazioni europee quali Francoforte, Vienna e Budapest. Inoltre, il piano configura la possibilità di voli charter su Budapest, Ibiza, Varna; attivazione di voli turistico religiosi; programmazione di voli charter stagionali con operatori esteri; studio ed attivazione voli “courier-cargoâ€.
Insomma, per la Camera di Commercio ci sono proposte alternative e, a loro giudizio, più vantaggiose anche perchè «non gestiamo soldi nostri e per questo si devono ancora di più rispettare». Inoltre, a giudizio dell’ente camerale ci sarebbe anche un problema tecnico che renderebbe la proposta di Alitalia fuori legge.
Intanto, sembra che l’Enac abbia trasmesso al ministro Matteoli il documento che servirà come base per la programmazione nazionale. Il rapporto One Works, Kpmg e Nomisma prevede 14 scali strategici, 10 recuperabili , 24 di fascia C che sarebbero da chiudere o quanto meno da limitare sopratutto a questi ultimi non dovrà essere fornito più alcun aiuto finanziario. Tra quelli di chiudere ci sarebbe anche Salerno.
La situazione quindi, non è delle più rosee e questo dimostra che la situazione deve essere risolta al più presto.