da aniger » 6 agosto 2009, 8:59
Aeroporto: Ernesto Sica è il nuovo Presidente. Va via Augusto Strianese
“Sono felice, anzi felicissimo: d’ora in poi credo il territorio possa davvero beneficiare di un’azione seria per la realizzazione di una fondamentale infrastruttura come l’aeroporto di Pontecagnano. Ringrazio i miei predecessori e domani in conferenza stampa spiegheremo nel dettaglio il nostro programmaâ€.
E’ la dichiarazione di prammatica rilasciata ieri a Cronache del Mezzogiorno da Ernesto Sica: è lui, il sindaco di Pontecagnano-Faiano nonché assessore provinciale ai trasporti e alla mobilità , il nuovo presidente del consorzio aeroportuale di Salerno. Una dichiarazione misurata, comprensibilmente addolcita dal momento che promana da un politico. Ma -ed è ciò che più ora attira l’attenzione degli osservatori- si tratta pur sempre di una presa di posizione che cela lo scontro sanguinario consumatosi nelle stanze della politica e delle istituzioni per agguantare quel che oggettivamente rappresenta la scommessa più significativa per il tanto declamato sviluppo del territorio.
Vedremo. Sinora non c’è riuscito nessuno a portare a casa il risultato, men che meno la gestione degli ultimi 15 anni o giù di lì, quando a capo del consorzio è arrivato Augusto Strianese, presidente della Camera di Commercio di Salerno: tocca a Sica oggi capovolgere l’andazzo, ci riuscirà o meno lo si potrà capire già dai primi atti che porrà in essere.
Ma cosa è successo realmente nelle stanze della vecchia pista bellica per l’atterraggio dei velivoli concepita addiritta dall’amato pilota di Mussolini, Italo Balbo (per il lettore incredulo: sì, è da quel tempo in avanti che il sol dell’avvenire doveva brillare sulla grande opera)?
La prima riunione per il rinnovo del Cda consortile si è tenuta lunedì scorso: in sala i delegati dei soci, vale a dire il sindaco di Bellizzi Pino Salvioli, quello di Pontecagnano Ernesto Sica, il presidente uscente Augusto Strianese, il deputato Fulvio Bonavitacola in rappresentanza del Comune di Salerno ed il senatore Nino Paravia per conto dell’amministrazione provinciale di Salerno. Bisognava eleggere il nuovo presidente: qualcuno solleva il codicillo della incompatibilità dei due parlamentari con la carica di amministratori del consorzio aeroportuale, circostanza in realtà minore dal momento che la contestazione non ha trovato la formalizzazione necessaria dinanzi agli organi sovraordinati del Parlamento.
Pertanto sia Bonavitacola che Paravia sono “compatibili†fino ad eccezione sollevata e conclamata. La riunione viene aggiornata a ieri sera, e qui c’è il colpo di scena: sul tavolo la proposta di un mandato a tempo per Strianese, cioè di rimaner presidente fino al 31 dicembre 2009, dopodiché si sarebbe proceduto alla verifica dei risultati. Niente da fare, l’uscente non ci sta ed abbandona furiosamente la seduta del cda, seguito a ruota da Fulvio Bonavitacola. Esattamente quel che volevano gli uomini del centrodestra ormai in maggioranza: a quel punto il gioco è fatto. Strianese a casa e Sica al suo posto.
Si chiude così una tormentata vicenda che non ha mai ottenuto uno sbocco: eppure sulla struttura sono state rovesciate tonnellate di danaro pubblico, ora da questo ora da quell’altro ente-socio. Si consideri che solo nell’ultimo decennio la struttura è costata ai cittadini italiani circa 25 milioni di euro. Risultato? Zero, assoluto ed offensivo per le comunità di riferimento che un giorno sì e l’altro pure si vedevano stampate a caratteri cubitali sulla stampa istituzionale “oggi si parte...da domani si vola...ecco il gioiellino della nostra provinciaâ€. 
Chiacchiere a volontà , perché sinora, a partire sono stati soltanto i soldi ed il presidente Strianese, amministratore che aveva scommesso tutta la propria reputazione sul successo di una iniziativa che gestiva da qualche lustro.
Sia chiaro, lo faceva a titolo gratuito, nel senso che per quell’incarico non percepiva nulla, zero centesimi: nonostante ciò è stato scritto da tutti gli organi di informazione che quel posto costava una certa cifra annua.
Non era vero: quel che invece lo era, e lo è tutt’ora, è una gestione che non ha fatto decollare l’aeroporto.
Ora tocca a Sica. Si vedrà .